Per
certe cose non si è mai troppo grandi, il romanticismo fa parte di queste, poi
si potrebbe aggiungere la speranza, i sogni, l’amicizia, la gioia nel senso più
ampio del termine.
Arriva per tutti il giorno in cui si ci rende conto di
essere ormai troppo grandi per realizzare un sogno custodito da tempo. Prima
dei 18 anni ci sembra di non poter far nulla ed essere limitati (solo a causa della
mancanza della patente nella maggioranza dei casi), poi si arriva alla tanto
agognata meta della maggiore età e si crede di avere il mondo in pugno. Per
alcuni aspetti probabilmente è così, ma quando gli anni volano e si raggiungono
gli ‘enta o meglio ancora ‘anta, si tirano le somme e ci si trova di fronte alla
realtà, in un foglio immaginario della nostra mente si traccia una linea, da un
lato si scrive un elenco di possibilità, dall’altro tutto ciò a cui bisogna
rinunciare definitivamente. Saper rinunciare con maturità a progetti oggettivamente
irrealizzabili è sintomo di grande intelligenza, la rassegnazione è ben altro, accanirsi
sull’impossibile invece potrebbe precluderci la possibilità di aver successo in
campi che nemmeno immaginiamo. In microeconomia viene chiamato profitto potenziale, quello che si guadagnerebbe se le nostre forze e capacità venissero
indirizzate nella giusta direzione, non è piacevole sentircelo dire, ma spesso quello
che più ci piace fare non è sempre quello che sappiamo fare meglio, probabilmente
a causa di quelle inclinazioni naturali che abbiamo sin dalla nascita ma che
dobbiamo scoprire nel corso della vita, spesso con sorpresa spesso con un
pizzico di amarezza (perché non ci abbiamo mai provato prima). Mai recriminare in
ogni caso o incolpare/accusare qualcuno/qualcosa di scelte sbagliate nella
vita. NOI SIAMO ESATTAMENTE LE NOSTRE SCELTE! Nessuno può condizionarci più di
tanto, se abbiamo preso una decisione nel passato, se abbiamo imboccato una strada, se abbiamo lavorato su un progetto è perché noi lo abbiamo voluto quindi
ora non serve dire: se non avessi fatto quello avrei fatto quell’altro!
Al
parco qualche giorno fa parlavo con un signore un po’ in là con gli anni e
discorrendo scopro che il brav’uomo aveva un grande rammarico nella sua vita,
quello di non aver fatto il viaggio dei suoi sogni, fare la
Transiberiana, ormai colpito da qualche acciacco aveva deciso di rinunciarci definitivamente.
Però continuando con le mie domandine curiose ed impertinenti scopro, con
grande stupore, che il signore, in compenso, aveva girato tutta l’Europa e la
Russia! Purtroppo concludeva ogni frase con: “si però il viaggio che avrei voluto,
a causa della moglie pigrona, non l’ho potuto fare”. Tornando a casa ripensavo
alla nostra conversazione e ad un certo punto mi sono detta: io non recriminerò
mai! Concetriamoci sui nostri successi, su tutte
quelle cose belle che abbiamo realizzato e concretizzato fin’ora, impariamo dal
passato per migliorare il futuro nostro e di chi avrà l’umiltà di ascoltare i
nostri consigli.
Io
per esempio vorrei essere capace di far crescere fiori e piante con la stessa
facilità con cui riesco ad ottenere dei trifogli dalle carote, ma non è così,
ho sempre invidiato i balconcini traboccanti di profumi e colori, però qual è il
segreto? Non recriminare! Non sarò capace di far crescere rose nel mio giardino
(infondo sono felice perché ci sono le erbe aromatiche, quelle si che crescono
bene J)
ma sono capace di fare una buona e romantica pasta fredda.
Offro
a tutti gli eterni giovani il mio bouquet di oggi, a coloro che non smettono
mai di sognare ma anche a coloro che sanno voltare pagina e con coraggio
concentrarsi sulle concretezze, riservando un sorriso alle scelte del passato!
Ingredienti
per 4 persone:
fusilloni
400gr.
porchetta
a fette 240 gr.
pesto
3 cucchiai
carote
2
olio
q.b.
sale
q.b.
Procedimento:
lessiamo la pasta. Una volta scolata va passata velocemente sotto l’acqua
fredda per bloccarne la cottura. La condiamo con il pesto un giro di olio e la
facciamo riposare in frigo 1 oretta. Nel frattempo ricaviamo dalle rondelle di
carota cruda (se preferite potete dargli una sbollentata) dei trifogli che
saranno uniti e mescolati con la pasta. Prima di servire avvolgete la porchetta
come un rotolo e tagliatelo in modo da ricavare delle girandole. Sistematele sulla
sommità della pasta e portate in tavola.
Complimenti,hai avuto il coraggio di abbandonare la tua filosofia "panteistica"della vita per intraprendere quella semplice(e triste).... "della cruda realtà". A proposito di realtà è azzeccato (con questo caldo)il piatto che oggi hai presentato.L'ho già assaggiato è buonissimo.Alla prossima ELENA.
RispondiEliminaa volte sono semplici ricette a volte mi spingo oltre, tutto sta nel come mi sento in quel momento
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